14 vite cancellate e un bambino che lotta in condizioni disperate. Il giorno dopo l’incidente che ha lasciato sgomenta l’Italia intera; tra rabbia, dolore e domande, un pensiero sovrasta tutti gli altri: non si può morire così. La funivia che collega Stresa alla vetta del Mottarone era stata revisionata nel novembre 2020.
A bordo di quella cabina maledetta viaggiavano 15 persone e altrettante storie spezzate, come il cavo portante che ha ceduto a 100 metri dall’arrivo, a un’altezza di circa 80 metri, nella parte più alta del tragitto che partendo dal lago Maggiore arriva a quota 1.491 metri.
L’unico sopravvissuto di questa tremenda tragedia è Eitan Biran, che ora combatte tra la vita e la morte: "Ho saputo cos’era successo dai messaggi di Whatsapp. Ho cominciato a ricevere tanti ‘mi dispiace’ e non capivo perché…" -racconta la zia del bambino di 5 anni, Aya Biran – "Le ferite subite da mio nipote includono un trauma cranico, bisogna vedere come evolverà la situazione".
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