Milano, 8 mar. (askanews) – Dimenticata, vittima del Terrore sovietico eppure icona per eccellenza dell’avanguardia russa, in quanto una delle protagoniste della scuola d’arte di Vitebsk, dove sostituì Marc Chagall e insegnò a Kazimir Malevich. Pochi, anche tra gli specialisti, conoscono Vera Ermolaeva eppure se si cerca un esempio di emancipazione femminile, proprio oggi nella Giornata Internazionale della Donna, lei ne è espressione perfetta. Ecco come ce la descrive Federica Rossi, storica dell architettura e dell arte e curatrice di "Tempi Terribili – libri belli", mostra di successo alla Biblioteca Nazionale Braidense, diretta da James M. Bradburne.
"È una grande artista – afferma Rossi – fa parte di queste grandi donne del ‘900, sia come vicenda personale se vogliamo, perché è una storia di coraggio, una donna che ha avuto un incidente e quindi è stata costretta a camminare con le stampelle per tutta la vita. Questo per dare una nota personale. Una donna che aveva viaggiato molto, ma noi la ricordiamo soprattutto come grande artista del libro: aveva avuto l idea di sperimentare nuovi modi di creare libri con una casa editrice che si chiamava Segodnja (oggi). Qui in collezione Adler abbiamo diversi libri illustrati da lei".
Dopo l’assassinio di Kirov nel 1934 Ermolaeva come altri artisti di libri per l’infanzia fu arrestata. Passò tre anni in un campo di prigionia e venne fucilata nel 1937 come capo del circolo di intellettuali antisovietici. Tra le imputazioni figuravano anche le sue nobili origini e la deposizione rilasciata durante l’interrogatorio.
Servizio di Cristina Giuliano
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