📌 A #Belfast un lungo murale è stato dedicato alla poesia "Se dovessi morire" di Refaat #Alareer, poeta palestinese e professore di inglese morto in un raid a nord di #Gaza lo scorso 6 dicembre durante un attacco israeliano, insieme a suo fratello, sua sorella e i suoi tre figli.
Il poeta era noto soprattutto per aver fondato il progetto “We are not Numbers”, un’organizzazione per mettere in contatto autori esperti internazionali con giovani scrittori della Palestina. L’obiettivo era promuovere la narrazione come strumento di resistenza palestinese.
Il murale ritrae diverse immagini tenute insieme da un nastro rosso sul quale sono stati scritti i versi della sua ultima poesia:
📜 Se dovessi morire,
tu devi vivere
per raccontare
la mia storia
per vendere le mie cose
per comprare un po’ di carta
e qualche filo,
per farne un aquilone
(fallo bianco con una lunga coda)
cosicché un bambino,
da qualche parte a Gaza,
guardando il cielo
negli occhi
in attesa di suo padre che
se ne andò in una fiamma
senza dare l’addio a nessuno
nemmeno alla sua stessa carne
nemmeno a sé stesso
veda l’aquilone, il mio
aquilone che tu hai fatto,
volare là sopra
e pensi per un momento
che un angelo sia lì
a riportare amore.
Se dovessi morire,
fa che porti speranza
fa che sia un racconto!
Refaat Alareer era nato nel quartiere di Gaza City nel 1979. Nel 2001 si è laureato in letteratura inglese all’Università islamica di Gaza, per poi proseguire gli studi con un master all’University College di Londra nel 2007, anno in cui era diventato professore nell’ateneo in cui si era laureato, insegnando letteratura mondiale e scrittura creativa, con particolare attenzione a Shakespeare.
#tgla7
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