Perle d’acqua contro sprechi e inquinamento
Nuove idee per eliminare le bottiglie di plastica dai supermercati e dall’ambiente, e rivoluzionare il modo di bere.
Skipping Rocks Lab è una giovane start-up britannica con un obiettivo ambizioso: eliminare le bottiglie di plastica utilizzate per l’acqua e le bevande in generale. E al loro posto impiegare delle capsule trasparenti, biodegradabili e commestibili, realizzate con un polimero sintetico ricavato dalle alghe.
UNA PERLA DI INVENZIONE. I ragazzi di Skipping Rocks vogliono insomma farci mangiare l’acqua: le loro perle, una volta messe in bocca, possono essere morsicate per liberarne il contenuto.
Ooho, questo il nome della sacca commestibile, ha un costo di produzione nettamente inferiore a quello delle bottiglie in plastica o vetro e può essere utilizzato per confezionare acqua, bibite gassate, alcolici e persino prodotti cosmetici.
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Lo sviluppo di questo innovativo materiale e della tecnologia necessaria a produrlo ha richiesto oltre due anni di lavoro e la collaborazione con Climate-KIC, un acceleratore di imprese dell’Imperial College di Londra.
L’azienda al momento sta raccogliendo, anche grazie al crowdfunding, il secondo round di finanziamenti per circa 500 mila euro. Obiettivo dei fondatori è quello di arrivare sul mercato del largo consumo entro il 2018.
QUANTO INQUINA LA BOTTIGLIA. Secondo il dossier presentato dalla Ellen MacArthur Foundation all’ultimo World Economic Forum di Davos, ogni anno finiscono in mare oltre 8 milioni di tonnellate di plastica.
È come se ogni minuto, per 365 giorni, un camion della spazzatura riversasse il proprio contenuto nell’oceano.
Perla di Acqua