Milano, 5 mag. (askanews) – A 200 anni dalla morte di Napoleone Bonaparte il 5 maggio 1821 sull’isola di Sant’Elena, la mostra "Napoleone e il mito di Roma" celebra lo stretto rapporto tra il "Petit Caporal" – come lo chiamavano affettuosamente i suoi soldati – e la "città eterna".
Allestita al Museo dei Fori Imperiali presso i Mercati di Traiano, si declina lungo tre grandi sezioni, dedicate rispettivamente al rapporto tra Napoleone e il mondo classico; al rapporto di Napoleone con l’Italia e con Roma; alla ripresa di modelli antichi nell’arte e nell’epopea napoleonica come spiega Massimiliano Munzi, uno dei curatori della mostra.
"Con Napoleone se per la rivoluzione e la giovane Repubblica Roma era soprattutto l’archetipo, il prototipo repubblicano, con Napoleone primo console e imperatore c’è un salto di qualità e la Francia diventa l’erede diretta dell’impero romano". "Non ha avuto tempo il tempo di venire a Roma, era impegnato in campagne militari e nella costruzione dell’edificio statuale francese. Ma a Roma era atteso, tant’è vero che nel Palazzo del Quirinale si stavano attrezzando le sale".
Fondamentale per la celebrazione dell’epopea napoleonica la ripresa dei modelli classici come racconta Nicoletta Bernacchio altra curatrice della mostra.
"Certamente è la colonna in Place Vendome che Napoleone fece fare dopo la vittoria di Austerlitz nel 1805. La colonna fu inaugurata nel 1810 ed è sostanzialmente una copia della colonna di Traiano dove sul fregio a spirale che avvolge il fusto non sono raccontate le imprese di Traiano ma quelle dell’armata di Napoleone e delle sue vittorie".
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