Milano, 24 mar. (askanews) – Il futuro fa paura. Sono 9,4 milioni i lavoratori del settore privato preoccupati sul futuro della propria occupazione. In particolare, 4,6 milioni temono di andare incontro a una riduzione del reddito, 4,5 milioni prevedono di dover lavorare più di prima, 4,4 milioni hanno paura di perdere il posto e di ritrovarsi disoccupati, 3,6 milioni di essere costretti a cambiare lavoro. Gli operai spaventati sono 3 su 4. Del resto, nonostante il blocco dei licenziamenti stabilito per decreto, nel 2020 non sono stati rinnovati 393.000 contratti a termine. Sono alcuni dei principali risultati del quarto Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale.
Al cupo orizzonte dei lavoratori si contrappone l ottimismo delle aziende. L 87% guarda con ottimismo la ripresa dopo l emergenza. Voglia di fare (62,2%), speranza (33,7%) e coesione interna (30,1%) sono gli stati d animo prevalenti tra i responsabili aziendali intervistati dal Censis. Il dopo sarà caratterizzato dalla corsa al recupero di fatturato e quote di mercato (76%) e dalla sfida della transizione digitale (36,2%). L ottimismo delle aziende colpisce, visto che ben il 68,7% di esse ha registrato perdite di fatturato dopo il lockdown della scorsa primavera. Nonostante le straordinarie difficoltà, per il 62,2% dei responsabili aziendali le proprie imprese se la stanno cavando bene.