Roma, 29 dic. (askanews) – Ci sono il medico che lavora in un ospedale del Kenya, la studentessa in quarantena a Pechino, il clown che con il suo circo è fermo in Sicilia, i ragazzi di Napoli che consegnano la spesa a domicilio, e molte altre storie in "Aria", la docu-serie disponibile su Rai Play. Nelle sei puntate, a cura di Andrea Porporati, Costanza Quatriglio e Daniele Vicari, alcuni italiani scelti in tutto il mondo si raccontano durante il lockdown dal loro punto di vista, grazie a smartphone, videocamere, mezzi di ripresa improvvisati. Donne e uomini comuni ma con storie speciali che la serie segue per quattro mesi, dall’inizio della pandemia all’estate. Donne e uomini che mostrano come anche nell’immobilità si può continuare ad agire, riflettere, costruire.
Daniele Vicari spiega: "Io ho avuto la sensazione, fin da subito, che gli italiani abbiano reagito, in maniera differenziata ovviamente, a questa situazione con un’energia impressionante. Noi abbiamo detto: andiamo a pescare delle persone che fanno del movimento il senso della propria esistenza, della propria vita, in Italia e fuori dall’Italia. E gli italiani che cammino secondo me è un’immagine bellissima di costruzione del futuro, non perché vogliamo essere a tutti i costi ottimisti, ma perché è l’unico modo per uscire dalla pandemia. Non basterà il vaccino per uscire dalla pandemia, dobbiamo essere capaci di cambiare la nostra esistenza, di cambiare la nostra vita quotidiana, e noi che facciamo il cinema di cambiare anche un po’ il cinema".