Roma, 30 mar. (askanews) – Banche in pressing sull’Unione Europea per ottenere una proroga delle moratorie sui prestiti, perchè la crisi del coronavirus non è ancora finita. Una misura indispensabile, secondo gli istituti di credito, per evitare che milioni di imprese e famiglie italiane vadano in default con la scadenza a fine giugno. Come spiega il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini.
"Il ruolo delle moratorie e la loro prosecuzione è fondamentale per far rimanere liquidità presso le famiglie e le imprese. Quindi sia la proroga delle misure nazionali sia una maggiore flessibilità del quadro regolamentare europeo sono determinanti per consentire alle banche di proseguire questa eccezionale opera di sostegno del tessuto economico italiano".
Se non ci sarà la proroga, c’è il rischio che aziende e famiglie si trovino improvvisamente sull’orlo del dissesto finanziario. Finora sono oltre 2,7 milioni le domande di moratorie su prestiti e mutui, per un valore di circa 294 miliardi di euro.
"Il rischio sarebbe di dover procedere a una riclassificazione in defalt di tutte quelle posizioni debitorie per le quali il debitore non è in grado di riprendere i regolari pagamenti delle rate dei finanziamenti. E quindi un’accelerazione delle difficoltà e il rischio di una irreversibile crisi delle imprese, che quindi significherebbe anche un impatto sull’economia e sui posti di lavoro".
La richiesta a Bruxelles di una maggiore flessibilità è stata avanzata dalle banche italiane e tedesche, e anche dalla Federazione bancaria europea.
"Tutte le banche europee si rendono conto che in questo momento facilitare l’erogazione del credito è una parte della soluzione ai problemi economici che la pandemia ha determinato. E quindi come da un lato le politiche monetarie continuano a essere espansive, le politiche fiscali continuano a essere espansive, occorre che anche le politiche regolamentari continuino a mantenere quei livelli di flessibilità necessari perchè si possa guardare con fiducia sia alla fase ancora di emergenza sia alla fase di ripresa".
L’associazione bancaria chiede al governo anche di estendere le Gacs, le garanzie pubbliche sulla cartolarizzazione delle sofferenze. Uno strumento che ha permesso di accelerare la riduzione dei crediti deteriorati: "In una prospettiva di accelerare lo smaltimento di una crescita di crediti deteriorati, riteniamo necessario che siano disponibili tutti gli strumenti che sono stati utilizzati. Tra questi, lo strumento delle cartolarizzazioni e delle garanzie pubbliche (Gacs) sono stati determinanti, quindi riteniamo fondamentale che ci sia una proroga nell’utilizzo di questo strumento".
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