📌 Il rapporto del procuratore speciale Robert #Hur assolve Joe #Biden dalle accuse di essersi portato a casa documenti sensibili quando era vicepresidente. Ma il contenuto del documento rischia di inficiare pesantemente sulla sua corsa alla Casa Bianca.
Il motivo sono alcune osservazioni sulle facoltà mentali del #presidente e soprattutto sulla sua memoria. Le ripetute gaffe di Biden sono note, ma ora c’è un procuratore speciale che scrive nero su bianco: "Biden non va perseguito perché si presenta agli investigatori come ‘un anziano dalle buone intenzioni ma con scarsa memoria’". Affronto ancora peggiore, il procuratore scrive che Biden, interpellato sulla morte del figlio Beau, non ricordava la data del tragico evento.
Il presidente, comparso in sala stampa alla Casa Bianca giovedì 8 febbraio, è apparso furioso: "Come diavolo si permette?", dice. "Mi hanno fatto domande per cinque ore su eventi che risalgono anche a quarant’anni fa. Quando mi hanno chiesto di Beau, ho semplicemente pensato ‘Cosa c’entra?’ – dice il presidente – Ho dannatamente chiaro quando è morto. Da quel giorno indosso il suo rosario al polso. Tutti gli anni organizziamo una commemorazione con le persone che gli hanno voluto bene".
I giornalisti però non gli danno tregua: "Qual è il suo stato mentale?", "Come sta la sua memoria?", gli chiedono. "Lei ha chiesto agli americani di giudicarla dalle sue azioni. Gli americani la vedono e sono preoccupati. Come risponde?", sono alcune delle domande che gli sono state poste. Ma Biden contrattacca: "La mia memoria non ha problemi, come dimostra il fatto che io la faccia parlare". Cerca di giocare sull’ironia: "Ho superato delle prove enormi durante il mandato. Forse perché ho scordato cosa stavo facendo". Poi la risposta più seria: "La mia memoria non ha alcun problema. L’unica persona in grado di portare avanti il mio lavoro di presidente sono io".
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