Roma, 15 feb. (askanews) – "Abbiamo bisogno dell’esercito americano per salvare la nostra situazione", e "Se la Cina sostiene il golpe allora è una cospirazione": sono tra le scritte che si potevano leggere sui cartelli e striscioni di alcuni dei manifestanti contrari al colpo di Stato militare in Birmania radunati davanti all’ambasciata cinese a Rangoon.
All’inizio del mese, Pechino ha chiesto a tutte le parti coinvolte di "risolvere le loro divergenze" dopo la presa del potere da parte dell’esercito e l’arresto della leader democraticamente eletta Aung San Suu Kyi.
La Birmania è essenziale nel progetto cinese della "Nuova via della seta", un’iniziativa del presidente cinese Xi Jinping da 1000 miliardi di dollari per progetti marittimi, ferroviari e stradali in Asia, Africa ed Europa.