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Blinken in Europa, battesimo del fuoco al quartier generale Nato

Milano, 24 mar. (askanews) – "L’America è tornata al tavolo delle trattative". In una settimana molto particolare – una specie di manifesto della visione geopolitica della presidenza di Joe Biden, con chiari messaggi a Russia e Cina – il viaggio del segretario di Stato americano Antony J. Blinken a Bruxelles, presso il quartier generale della Nato, oltre ad essere l’ennesimo segnale di inversione di tendenza rispetto al passato di Trump, è stato anche l’occasione di un primo incontro nelle vesti di nuovo capo della diplomazia statunitense con una serie di ministri degli Esteri del Vecchio continente, a partire dall’italiano Luigi Di Maio.

In base a quanto commentato dal Dipartimento di Stato in un successivo briefing, "l’Italia, ovviamente, è un alleato importante, molto coinvolto in Afghanistan e in altre questioni Nato, uno dei nostri più antichi alleati".

Secondo il portavoce Ned Price, Blinken ha sottolineato l’importanza del duraturo partenariato tra Stati Uniti e Italia. I due hanno inoltre discusso del lavoro che Stati Uniti e Italia stanno intraprendendo insieme per rivitalizzare la Nato, compreso il sostegno a Nato 2030, e come parte degli sforzi della Coalizione Globale per sconfiggere l’Isis. Hanno anche condiviso opinioni sulle sfide della Cina, sul futuro dell’Alleanza Nato in Afghanistan e sul modo migliore per sostenere la riforma politica in Libia.

Sempre di Libia, ma anche di Iran, Afghanistan e Yemen Blinken ha discusso con i suoi omologhi di Francia, Germania e Regno Unito. Sempre in ambito Nato, Blinken ha incontrato successivamente il ministro degli Esteri turco Mevlut Çavusoglu. Il segretario di Stato americano ha esortato la Turchia a non mantenere il sistema di difesa aerea russo S-400, ha espresso preoccupazione per il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, e ha sottolineato l’importanza delle istituzioni democratiche e del rispetto dei diritti umani.

Poi dopo lo scambio di battute tra Biden e Vladimir Putin, Blinken torna su Mosca. "Penso – ha dichiarato – che tutti ci aspettiamo che le nostre relazioni con la Russia rimangano una sfida nel prossimo futuro, ma è quella per cui siamo preparati. In definitiva, penso che ciò che possiamo sperare sia avere un rapporto con la Russia che sia almeno prevedibile e stabile".

E anche sulla Cina, l’invito agli Alleati è quello all’unione (che fa la forza), anche sul piano delle sfide commerciali. Gli Stati Uniti rappresentano circa il 25% del Pil mondiale, ha fatto notare. "Quando lavoriamo sul serio con i nostri partner europei, con i partner asiatici e gli altri, noi arriviamo al 40, 50 o 60% del Pil mondiale. È molto più difficile da ignorare per Pechino", ha chiosato.

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio di Linda Verzani

Immagini Nato, Afp, Internet

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