📌 Le condizioni dei palestinesi di #Gaza peggiorano di giorno in giorno, da 14 mesi a questa parte. Oltre ai bombardamenti, ai raid aerei, alle città distrutte e alla vita precaria degli sfollati, c’è una grave carenza di medicinali, acqua potabile e cibo.
La carestia di cibo incombe in questi giorni soprattutto nel nord di Gaza, oggetto dell’ultima offensiva israeliana.
Un grave rischio per le 75mila/95mila persone sfollate nel nord, rivelano le Nazioni Unite, ma alla carestia sono potenzialmente esposti tutti gli abitanti sopravvissuti nell’enclave, da nord a sud.
E’ il pane prima di tutto a scarseggiare perché la fornitura di farina è stata interrotta, dopo il blocco da parte dell’esercito israeliano. Anche le organizzazioni nazionali hanno smesso di distribuirla- rivela l’Aptn che trasmette le immagini del video allegato.
C’è chi cammina per kilometri, quotidianamente, per un po’ di pane. Ci si sveglia all’alba per procurarsi un po’ di farina per cucinare un po’ di pane sul fuoco, oppure per una pagnotta già cotta nelle poche panetterie rimaste.
File di ore e prezzi alle stelle, quello del pane è cresciuto di 32 volte. Ogni mattina – dice #AlJazeera – all’esterno dei pochi panifici rimasti aperti si raduna una folla di persone, nella disperata speranza di procurarsi un po’ di cibo.
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