Si respira un’atmosfera spettrale nell’aeroporto di Bologna in questo giovedì pre-pasquale. "Si è parlato tanto di boom di partenze, ma la verità è un’altra", racconta la responsabile comunicazione Annarita Benassi. In effetti, al Gugliemo Marconi verso le 11 del mattino, entrando nell’area check-in si riesce addirittura a sentire il rumore dei propri passi. I pochi viaggiatori che entrano dalle porte automatiche per file differenziate raccontano di andare a trovare le proprie famiglie. Nessuno parla di vacanze, il massimo a cui si ambisce è un po’ di tranquillità insieme ai propri cari in un periodo ancora gravemente segnato dalla pandemia. Il silenzio e la desolazione che aleggiano all’aeroporto Guglielmo di Marconi, di solito animato da un incessante rumore di passi e dalle rotelle dei trolley che scorrono veloci verso i gates, è esemplificativo della grave crisi che sta vivendo il settore aeroportuale italiano."Qui da noi si è registrato un calo di partenze pari al 90% rispetto al periodo pre-Covid", spiega ancora Annarita Benassi. Non va meglio negli altri aeroporti italiani. Secondo l’ultimo rapporto di Assaeroporti uscito a inizio 2021, in un anno sono stati persi 140 milioni di viaggiatori, pari al 72,6% del traffico totale.
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