27 luglio 1993 – Dopo il fallito attentato di Via Fauro a Roma contro Maurizio Costanzo e la strage in Via dei Georgofili a Firenze, prosegue la strategia della tensione di Cosa Nostra iniziata da Totò Riina e portata avanti dopo il suo arresto da Leoluca Bagarella, a capo della fazione corleonese più intransigente.
Uomini di Giuseppe Graviano (Gaspare Spatuzza, Salvatore Benigno, Giuseppe Barranca e Cristofaro Cannella), Matteo Messina Denaro (Antonio Scarano) e della famiglia di Corso dei Mille (Francesco Giuliano e Cosimo Lo Nigro) fanno esplodere quasi contemporaneamente tre autobombe, due a Roma e una a Milano.
Nella capitale vengono gravemente danneggiate le chiese di San Giorgio al Velabro e San Giovanni in Laterano, mentre in via Palestro a Milano perdono la vita un vigile urbano, tre vigili del fuoco e un immigrato marocchino.