Roma, 8 mar. (askanews) – La corte suprema del Brasile ha annullato le condanne per l’ex presidente Luiz Inacio "Lula" da Silva, ripristinando i suoi diritti politici. In questo modo Lula ha la possibilità di sfidare l’attuale presidente Jair Bolsonaro alle prossime elezioni presidenziali previste nel 2022.
Lula, 75 anni, si è sempre dichiarato innocente e vittima di una persecuzione politica, accusato di essere coinvolto in quella che è stata definita la "Tangentopoli brasiliana", un grosso scandalo di corruzione.
Tutte le sentenze precedenti sono state dichiarate nulle dalla Corte suprema ma la procura di Curitiba, coinvolta nell’inchiesta, probabilmente farà ricorso. Intanto, però, Lula potrà tornare eleggibile per le elezioni. Una sentenza abbastanza inaspettata per i brasiliani alle prese con il Covid-19 che nel Paese ha fatto registrare oltre 11 milioni di contagi.
"E’ una buona notizia che arriva al momento giusto perché la situazione politica del paese è terribile, direi drammatica" dice una ragazza di Rio de Janeiro.
"Se si ricandidasse lo voterei – dice un ragazzo – ha le capacità, è un buon presidente". Ma non tutti la pensano così. "Non crederei a un politico che è già stato arrestato per corruzione – dice un altro – e non credo che lui (Lula, ndr) sarebbe la persona giusta per governare il nostro Paese".
Dal canto suo il presidente Bolsonaro ha criticato la decisione del giudice Edson Fachin che ha annullato le condanne inflitte a Lula, ricordando che questo giudice ha sempre mantenuto stretti legami con il Partito dei lavoratori, la formazione politica fondata da Lula.