Roma, 22 mar. (askanews) – Il presidente della commissione Antimafia e senatore 5stelle Nicola Morra è finito nella bufera dopo un blitz in un centro vaccini di Cosenza, sua terra d’origine. In un’intervista al Corriere della Sera il direttore del centro Mario Marino ha raccontato che Morra si sarebbe scagliato contro di lui e contro il suo staff di medici indicandoli come incapaci perché non in grado di gestire le vaccinazioni. Quindi avrebbe chiesto alla scorta di identificarli. Marino, che dopo l’episodio ha avuto un malore, racconta che il senatore M5s lo avrebbe anche incolpato del fatto che dei suoi parenti ottuagenari non sono ancora stati chiamati per la vaccinazione.
Morra ha affidato la sua difesa in merito al sopralluogo fatto sabato 20 marzo con scorta al seguito negli uffici della centrale operativa territoriale dell’Asl di Cosenza, dove si registrano ritardi e disservizi nelle somministrazioni, a un video di oltre 7 minuti postato su Facebook, spiegando la sua versione dei fatti che, a suo dire, "sono stati raccontati in maniera inverosimile e dunque grottesca".
"Io sabato mattina mi sono recato presso gli uffici dell’azienda sanitaria provinciale di via Alimena qui a Cosenza per ottenere informazioni in merito alle modalità di prenotazione per il vaccino per ultraottantenni e mi è stato detto dall’unico dipendente che ho trovato quella mattina in sede e naturalmente tutto questo può essere testimoniato dalle tutele che sono obbligate ad accompagnarmi, essendo io un soggetto sotto tutela, con due poliziotti che debbono sempre stare accanto a me in luoghi pubblici e mi è stato suggerito di fare un numero di telefono che è il numero di telefono del Cot, cioé della Centrale operativa territoriale dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza e sono rimasto 17 minuti e 11 secondi in attesa e poi ho deciso di andare direttamente a Serra Spiga, dove c’è il Cot", ha spiegato Morra.
"Mi trovo anche scritto che io avrei fatto pressioni per far vaccinare i miei suoceri e tutto questo fa sorridere, anche perché mio suocero non c’è più dal 6 giugno del 2020 e mia suocera si è vaccinata già un paio di settimane fa anche lei attraverso la modalità per telefono e quindi questa è la verità dei fatti, poi se qualcuno vuole scrivere quello che vuole è libero di farlo, ma fino a un certo punto, perché io mi sto anche seccando di dover rispondere a tutta questa marea di fango che sommerge chi si comporta a tutela dei diritti di tutti quanti".
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