📌 La #Cassazione ha respinto il ricorso del ministero dell’Interno contro la decisione della Corte d’Appello di #Roma di disapplicare il decreto ministeriale del 31 gennaio 2019, con il quale era stato eliminato il termine “#genitori" dalla carta d’identità dei figli per tornare alla dicitura “#padre" e “#madre".
Lo stabilisce una sentenza delle Sezioni Unite civili, secondo cui "l’indicazione ‘padre’ e ‘madre’ sulla carta d’identità elettronica è discriminatoria perché non rappresenta le coppie dello stesso sesso che hanno fatto ricorso all’adozione in casi particolari".
Sulla dicitura "genitore 1", "genitore 2", la destra di governo aveva dichiarato battaglia da anni. In particolare, da ministro dell’Interno, Matteo Salvini aveva firmato un provvedimento per modificare i termini introdotti con le disposizioni del 2015: in particolare, l’espressione "o dai genitori o tutori in caso di minore".
Giorgia Meloni aveva fatto del tema un suo cavallo in campagna elettorale, con il celebre discorso: "Io sono Giorgia, sono una madre" e "non genitore1 e genitore 2".
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