Roma, 30 dic. (askanews) – "Processo immotivato". La procura egiziana ha annunciato che non ci sono ragioni per avviare un procedimento penale per il sequestro, la tortura e l’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni, perché "il responsabile è sconosciuto".
E’ quanto si legge in una nota della procura egiziana che ha però incaricato gli inquirenti di "proseguire nelle indagini" per identificare i colpevoli.
La procura ha anche respinto le accuse mosse contro quattro funzionari e un poliziotto dell’agenzia di sicurezza nazionale.
Solo il 10 dicembre, dopo 5 anni, la Procura di Roma aveva chiuso le indagini sull’omicidio, chiedendo il processo per quattro appartenenti ai servizi egiziani per i reati di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e lesioni personali aggravate.
"Il comunicato della Procura egiziana è un nuovo tentativo di depistaggio sulla morte di Giulio Regeni – si legge sul profilo Twitter dell’Associazione Antigone – la Procura di Roma vada avanti e il governo italiano si costituisca parte civile nel processo contro alcuni membri della Sicurezza nazionale egiziana".