30 ottobre 1980 – Il comico francese Coluche, straordinariamente noto per l’irriverenza verso la classe politica e l’uso della volgarità come fonte di humour, annuncia a sorpresa di volersi candidare alle elezioni presidenziali.
Inizialmente i francesi pensano a uno scherzo, ma dopo l’endorsement nei suoi confronti di illustri intellettuali e l’appoggio delle maggiori riviste satiriche (Charlie Hebdo su tutte), la candidatura comincia ad acquisire un certo peso: secondo i principali sondaggisti del tempo, il gradimento dei francesi per Coluche (al secolo Michel Colucci) arriva a raggiungere il 16%.
Il mondo politico reagisce alla candidatura inizialmente con indifferenza, in seguito con crescente fastidio: i giornalisti che gli danno spazio vengono attaccati, in televisione le sue apparizioni scompaiono progressivamente. La decisione del comico di ritirarsi dalla corsa sarà praticamente inevitabile, anche dalle molte minacce ricevute e dall’assassinio di René Gorlin, amico e regista dei suoi spettacoli. Solo molto tempo dopo si verrà a sapere che l’omicidio di Gorlin nulla aveva a che vedere con la candidatura.
Il notevole impegno civico di Coluche si tradurrà nell’istituzione dei “Restos du cœur”, associazione per bisognosi e senzatetto. Nel 1985 sarà coprotagonista del film di Dino Risi “Scemo di guerra”, dove il personaggio principale è interpretato da un suo collega italiano: Beppe Grillo.