Roma, 4 feb. (askanews) – Si apre una luce sulle terapie anti-covid. L’Aifa, infatti, ha dato via libera – seppure con specifici limiti – a due anticorpi monoclonali per la terapia del Covid. Si tratta di quelli prodotti da Eli Lilly e Regeneron. Le terapie andranno a pazienti in fase precoce con alto rischio di evoluzione.
"Gli anticorpi hanno un chiaro e definito meccanismo d’azione contro il virus perché bloccano il suo ingresso nella cellula in modo molto potente. L’effetto finale di questo stop è la neutralizzazione dell’infettività del Sars-CoV-2", ha spiegato Giorgio Palù, presidente dell’Aifa. Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva chiesto di accelerare sugli anticorpi monoclonali, prodotti in Italia per la Eli Lilly dalla Bsp, una azienda di Latina che però – per il momento – esportava solo all’estero.
Intanto in tema di piano vaccinale, un incontro Stato-Regioni ha definito la nuova agenda per la somministrazione delle dosi, in seguito al ritardo di Pfizer. Dalla prossima settimana si parte con gli over 80 e le persone fragili e con vulnerabilità- A seguire anche alcune categorie professionali, come insegnanti, personale scolastico, forze dell’ordine, detenuti e personale delle carceri. A queste categorie, per le persone con meno di 55 anni, andrà il vaccino di AstraZeneca la cui prima fornitura è attesa per lunedì 8 febbraio.
Sul vaccino russo , ha osservato Speranza, "non dobbiamo avere timori" perché "quello che per noi è importante è il passaggio Ema".
Inoltre, come chiesto dai governatori, è stato deciso che verranno inviate più dosi alle Regioni con una maggiore platea di anziani da vaccinare. Regioni che si muovono per coinvolgere anche i medici di famiglia.