Ginevra, 22 feb. (askanews) – L’Organizzazione Mondiale della Sanità si scaglia, ancora una volta, contro i Paesi ricchi e il cosiddetto "nazionalismo vaccinale" per l’accaparramento di grandi quantitativi di vaccini anti-Covid19 per immunizzare, entro il 2021, l’80% della propria popolazione, a svantaggio però dei Paesi più poveri, molti dei quali, ad oggi, non hanno ancora avuto accesso ad alcuna dose di siero immunizzante. Una situazione che rischia anche di vanificare, sul piano sanitario, gli sforzi per raggiungere una efficace "immunità di gregge" a livello mondiale.
"Alcuni Paesi ad alto reddito – ha dichiarato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus – stanno prendendo contatto con i produttori per assicurarsi più vaccini, il che sta influenzando gli accordi del Covax e anche gli stanziamenti per il piano sono stati ridotti a causa di ciò".
Il piano Covax dell’Oms ha l’obiettivo di garantire che tutte le persone nel mondo vengano vaccinate contro il coronavirus Sars-Cov2, soprattutto i cittadini dei Paesi più poveri. Tuttavia sta trovando numerose difficoltà ad acquistare abbastanza dosi per vaccinare anche solo il 20% della popolazione dei Paesi a basso reddito.
"Possiamo far recapitare vaccini ai Paesi membri del Covax solo se quelli più ricchi collaborano – ha concluso Ghebreyesus – rispettando gli accordi stabiliti dal Covax".
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