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Covid, Gimbe: cala effetto restrizioni e incertezza dosi vaccino

Roma, 23 dic. (askanews) – Leggero rallentamento nella crescita di nuovi casi di Covid-19 e meno pressione sugli ospedali, sebbene i ricoveri in area medica e le terapie intensive restino sopra la soglia di saturazione rispettivamente in nove e otto Regioni. Lieve calo dei morti, -13,7% (3.985 vs 4.617), ma il numero è ancora molto elevato e sfiora i 4.000.

Sono i dati del monitoraggio indipendente di Fondazione Gimbe che fotografano la situazione del coronavirus in Italia nella settimana dal 16 al 22 dicembre rispetto a quella precedente.

"I dati di questa settimana – ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – confermano che la frenata del contagio è sempre meno evidente. Se le situazioni regionali sono eterogenee, in generale però, le misure di contenimento introdotte con il Dpcm del 3 novembre stanno esaurendo i loro effetti".

"Al di là del potenziamento delle misure restrittive per Natale – continua Cartabellotta – l’evoluzione della pandemia nel nostro Paese dipenderà dall’avvio della campagna vaccinale e dalla diffusione della variante UK, recentemente isolata. Il piano del Ministero della Salute riporta oltre 202 milioni di dosi potenzialmente disponibili (pari a 101 milioni di cicli vaccinali completi). Tuttavia, bisognerà attendere. Le dosi certe sono poco più di 10 milioni entro marzo 2021 e 22,8 milioni entro giugno 2021: quelle del vaccino Pfizer-BioNTech e quelle di Moderna che dovrebbe avere il via libera il prossimo 6 gennaio. I vaccini di AstraZeneca e Johnson & Johnson sono in fase di rolling review (revisione ciclica), Sanofi-GSK ha già comunicato lo slittamento della consegna delle dosi al 2022".

Sulla variante inglese, poi, non è possibile trarre ancora conclusioni definitive, ricorda Gimbe; sulla validità del vaccino, Pfizer-BionTech e Moderna hanno annunciato una valutazione che richiederà circa 2 settimane.

"Considerato che le risposte a questi interrogativi non arriveranno tutte in tempi brevi – conclude Cartabellotta – occorre rivalutare complessivamente il piano di gestione pandemica, rafforzando ulteriormente le misure di contenimento dell epidemia, incluso il tracciamento dei casi positivi alla nuova variante".

Redazione

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