5 marzo 1940 – Dopo l’occupazione e la spartizione della Polonia ad opera di Russia e Germania, Stalin firma l’ordine di condanna a morte di tutti gli attivisti “nazionalisti e controrivoluzionari” detenuti nei campi di prigionia polacchi. Nell’eccidio di Katyń muoiono circa 25.000 persone, per la maggior parte soldati prigionieri di guerra.
In seguito, l’amnistia a favore delle potenze vincitrici della guerra per eventuali crimini di guerra impedirà qualunque condanna ai sovietici per il massacro.