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Da Motore Sanità un decalogo per il Servizio sanitario del futuro

Milano, 29 mar. (askanews) – Winston Churchill diceva: "Mai sprecare una buona crisi"; un modo per dire che da un momento di difficoltà si possono trarre gli insegnamenti per migliorare e combattere altre complicazioni in futuro, con maggiore preparazione e speranze di successo.

È stato questo il filo conduttore della Winter School 2021 di Motore Sanità che, partendo da riflessioni sul Recovery Fund europeo ha proposto idee e progetti per il rilancio economico ed assistenziale del nostro Paese e per un nuovo Sistema sanitario nazionale, innovativo e resiliente, evidenziando ciò che in Italia è mancato durante l’emergenza Covid-19.

Ne abbiamo parlato con Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità.

"L’Inghilterra ha praticamente eliminato i morti facendo una prima dose di vaccino a tutti e distanziando la seconda dose e poi matchando i vaccini tra di loro – ha spiegato – queste sono scelte politiche non solo sanitarie. Quello che è mancato in Italia è stato il coraggio politico di fare determinate scelte che non possono solo limitarsi alle giuste, quando necessarie, chiusure ma devono anche andare avanti dal punto di vista della ricerca medica e delle scelte politiche legate alla Scienza. I Lazzaretti li hanno inventati i milanesi e i veneziani durante la prima peste del 1.300; per il distanziamento sociale c’erano i medici veneziani che mettevano nelle maschere aceto ed effluvi e incidevano i bubboni a due metri. Non è che possiamo pensare di combattere le pandemia del futuro con i metodi di mille anni fa ma c’è qualcosa che deve andare avanti e ce lo devono dire gli esperti che devono essere meno presenti i televisioni e ritornare più facilmente nei laboratori".

Dagli incontri di Motore Sanità sono emerse proposte per rilanciare il Servizio sanitario nazionale, partendo dal presupposto che dopo il Covid nulla può essere come prima.

"Noi abbiamo addirittura stilato un decalogo – ha precisato Zanon – e siamo pronti a lanciarlo a livello nazionale per far riflettere chi ha voglia a partecipare a questa discussione più ampia, sui punti importanti per trasformare il SSN che se da una parte, grazie agli operatori della Sanità, ha risposto a questa drammatica pandemia però dall’altra parte ha mostrato dei limiti non indifferenti, ricordiamo che l’Italia è tra i primi posti al mondo per numero di morti al mondo dovuti al Covid".

Poche regole, dunque, ma efficaci per guardare al futuro con speranza, come – tra le altre – il rifinanziamento del Servizio sanitario, il potenziamento della rete ospedaliera e del personale sanitario, curare il più possibile le patologie croniche sommerse come Diabete ed Epatite C e incrementare la medicina territoriale, anche tramite le nuove tecnologie.

"Certamente – ha concluso il direttore scientifico di Motore Sanità – la visita in presenza è importante ma molto può essere fatto evitando che la gente si muova, per esempio recapitando i farmaci a casa, facendo i controlli a domicilio grazie alla telemedicina, prendendolo in carico in un ospedale virtuale. Non è un problema di tecnologia, oggi con un Apple watch e simili hai al polso tutta la sensoristica per verificare pressione ed elettrocardiogramma, è un problema di linee-guida nazionali e di applicazione reale a livello regionale, rendendo pratiche quelle cose che vengono continuamente dette e mai fatte".

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