Milano, 15 feb. (askanews) – La pittura di un celebre grafico e illustratore. L’artista francese Paul Cox, noto per manifesti teatrali e scenografie, libri per ragazzi e campagne pubblicitarie ha portato nella libreria 121+ di Milano una serie dei propri dipinti di paesaggi che hanno dato vita alla mostra "Cammin Facendo".
"Non sono paesaggi immaginari, sono scenari reali – ha spiegato Cox ad askanews – luoghi nei quali cammino ogni giorno. Qualunque sia il lavoro che sto preparando, siano poster per il teatro oppure scenografie, quotidianamente mi prendo del tempo per disegnare la natura o quello che vedo, a volte sono paesaggi, a volte ritratti. Questa per me è una cosa molto importante perché questo lavoro sull’osservazione mi permette di trovare nuove ispirazioni, nuove forme, nuove combinazioni di colore".
I dipinti, che nascono a coppie, ma visti nel loro insieme prendono la forma di una vera e propria passeggiata alla Sebald attraverso i luoghi della pittura di Cox, sono semplici, ma magnetici e nascono da una serie di regole che l’artista impone al proprio lavoro di pittore. "Una delle cose di cui mi preoccupo dipingendo – ha aggiunto – è di mantenere un unico tipo di pennellata in tutta la serie. Ho usato sempre pennellate orizzontali, così, quando si guardano tutti i dipinti insieme le pennellate danno una sorta di visione di movimento complessivo".
Un altro limite che l’artista si impone è quelle di usare una palette di colori molto limitata, che non prevede le sfumature. Ma le regole non sono finite. "Scelgo sempre un colore dominante che non è preso dalla realtà, ma nasce da una sensazione mentale nel momento in cui ripenso al soggetto. Questo colore – ha concluso Paul Cox – è il background di tutto il dipinto. E’ una cosa che mi diverte molto, perché le zone che lascio del colore dominante non sono necessariamente le immagini dello sfondo, a volte sono invece in primo piano e questo crea una tensione tra ciò che sta davanti e ciò che sta dietro".
Al netto delle varie limitazioni, quello che conta è ciò che si è visto sulle pareti della libreria Corraini, ossia pittura consapevole, presente, densa, pur nella apparente semplicità dei soggetti campestri scelti da Cox. Ma, si sa, raccontare qualcosa di semplice è spesso la cosa più difficile.