Roma, 6 apr. (askanews) – La Danimarca è tra i primi in Europa a iniziare a usare il "passaporto" vaccinale per il Covid; uno strumento chiave nel piano del governo per riaprire gradualmente tutto il Paese entro la fine di maggio.
Disponibile tramite un’applicazione, o in formato cartaceo, attualmente garantisce l’ingresso in alcuni negozi o piccole attività come parrucchieri, saloni di bellezza, scuole guida. Certifica che la persona è vaccinata o che ha già contratto il Covid-19, con test positivo da due a dodici settimane prima, oppure che è risultata negativa nelle 72 ore precedenti.
"Sono tre mesi che non vedo l’ora di farmi tagliare i capelli" dice un cliente. "Ho fatto un test sabato, quindi è valido fino a questo pomeriggio, sono abituato a fare il test ogni settimana o più volte, quindi non mi costa nulla".
"Stavamo aspettando questa riapertura da così tanto tempo – racconta Pernille Nielsen, parrucchiera e titolare di un salone – facciamo tutto quello che dobbiamo fare per ottenere il permesso di aprire e se questo passaporto Covid è quello che serve, allora dobbiamo farlo e poi naturalmente speriamo che sia presto finita anche con tutte queste mascherine e tutto il resto".
Più sicurezza e garanzie ma più lavoro. "Dobbiamo controllare se il cliente ha avuto un test negativo nelle 72 ore precedenti o se è stato completamente vaccinato. Questo è quello che dobbiamo controllare e sono molto curiosa di vedere quanto lavoro extra sarà per noi perché dobbiamo controllare le date e l’ora prima di farli accomodare sulla sedia".