10 luglio 1991 – La quarantaduenne contessa Alberica Filo della Torre muore strangolata nella sua villa di Roma.
Il delitto dell’Olgiata resta a lungo insoluto fino a quando il vedovo, Pietro Mattei, non riesce a far riaprire il caso: alla luce delle nuove tecniche investigative sul DNA, nel 2009 vengono finalmente rinvenute tracce di uno dei primissimi indagati, il cameriere filippino Manuel Winston (in seguito reo confesso).
Il PM Francesca Loy, riesaminando tutti gli atti, scopre che l’assassino avrebbe potuto essere assicurato alla giustizia subito dopo il delitto, se soltanto fossero state ascoltate tutte le registrazioni delle telefonate del cameriere. La Procura, infatti, aveva disposto l’intercettazione telefonica di Winston, ma aveva omesso di ascoltare la registrazione del colloquio dello stesso con un ricettatore, al quale intendeva vendere i gioielli trafugati alla contessa.
Quella registrazione, che costituiva una prova schiacciante della sua colpevolezza, era rimasta inascoltata per venti anni negli archivi della Procura.