In questo articolo abbiamo raccolto da diverse fonti le informazioni sulle caratteristiche e sull’efficacia dei vaccini fino ad oggi diffusi per cercare di capire quale vaccino è il più efficace.
Alcuni sono in piena fase di somministrazione in Italia ovvero Pfizer, Moderna ed AstraZeneca, per gli altri non sono al momento previsti approvvigionamenti per l’Italia.
L’infografica a corredo è stata realizzata da Etienne Raimondeau, scienziato e comunicatore scientifico della Oxford Nanopore Technologies
Iniziamo con la rassegna.
Primo ad essere approvato, il vaccino è a RNA-messaggero, consiste cioè in una sequenza genetica sintetizzata in laboratorio e trasportata in nanoparticelle lipidiche fin dentro la cellula, fornendo l’informazione necessaria alla sintesi della proteina Spike. Conservazione: la fragilità dell’mRNA
Secondo vaccino a essere approvato, mRNA-1273 è a RNA messaggero.
Il vaccino AZD1222 o Covishield, utilizza un virus degli scimpanzé reso innocuo per l’uomo, il vettore ChAdOx1, per recapitare alla cellula il codice necessario alla produzione della spike. La sequenza di DNA verrà letta dalle cellule e trascritta in mRNA, la cui traduzione porterà alla sintesi proteica.
Il vaccino Ad26.COV2.S, noto anche come JNJ-78436735, è basato su un adenovirus di sierotipo 26 (Ad26), versione indebolita del virus del raffreddore, che non si replica nelle cellule umane ma induce la produzione della spike. Con la stessa tecnologia AdVac qui utilizzata, l’azienda ha già messo a punto il vaccino contro Ebola e sta lavorando a vaccini per Zika e H.I.V.
Il vaccino Sputnik V, or Gam-Covid-Vac, è basato su due tipi di adenovirus umano inattivati, incapaci di replicarsi e di causare malattia: Ad26 per la prima dose e Ad25 per la seconda, a 21 giorni dalla prima. Ricorrere a due tipi diversi serve a scongiurare il pericolo che, dopo la prima dose, l’organismo produca anticorpi con una conseguente riduzione di efficacia della vaccinazione.
Il candidato vaccino NVX-CoV2373 dell’azienda d biotecnologie del Maryland è composto da nanoparticelle proteiche spike ricombinanti SARS-CoV-2 con un’adiuvante (Matrix-M1 ™, a base di saponina) per potenziare la risposta immunitaria. Non contiene sequenze genetiche, ma direttamente le proteine spike prodotte da cellule di insetto infettate da un baculovirus ingegnerizzato con il materiale genetico necessario alla loro produzione. Il vaccino è in fase 3 di sperimentazione e prevede due dosi a 21 giorni di distanza.
L’azienda statale cinese ha prodotto due vaccini a base di una versione chimicamente inattivata di coronavirus che non provoca malattia ma che stimola la produzione di anticorpi da parte del sistema immunitario: uno realizzato da Wuhan Institute of Biological Products, testato su soggetti da sei anni in su, e uno da Beijing Institute of Biological Products. Quest’ultimo, approvato in Cina per uso limitato e in uso negli Emirati, Barhain ed Egitto, si chiama BBIBP-CorV.
Il vaccino CoronaVac dell’azienda di Pechino Sinovac è a base di una versione inattivata di coronavirus. È stato coltivato su cellule di scimpanzé e inattivato chimicamente, reso cioè incapace di replicarsi. L’efficacia dichiarata dall’Istituto Butantan di San Paolo, relativa al ramo brasiliano .
Il vaccino Covaxin dell’azienda indiana è sviluppato in collaborazione con Indian Council of Medical Research (ICMR) – National Institute of Virology (NIV); è un virus inattivato e purificato attualmente in fase 3 di sperimentazione. Autorizzato in India, il regime prevede due dosi iniettate a 4 settimane di distanza.
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