“Distretto 13 – Le brigate della morte ” uscì in Italia tre anni dopo la sua produzione del 1976 ma il suo successo arrivò molti anni dopo, quando il film divenne un cult in tutto il mondo.
John Carpenter era al suo secondo lungometraggio dopo il film “Dark Star”, ma è proprio con Distretto 13 che inizia ad introdurre i temi che torneranno nei suoi film successivi: la sensazione claustrofobica, le gang, il nemico che attacca uscendo all’improvviso dall’ombra, la violenza irrazionale.
La trama è estremamente semplice: un distretto di polizia in un quartiere malfamato di Los Angeles sta per essere dismesso, e a sorvegliare le ultime operazioni di trasloco restano pochi agenti. Ma i membri di una gang vogliono vendicare l’uccisione di sei uomini di una gang alleata, colpiti da agenti di polizia mentre tentavano di entrare in un deposito di armi.
A complicare le cose nel distretto si ferma un bus con tre prigionieri scortati da alcuni agenti di polizia; uno dei tre prigionieri è malato e deve essere visitato prima di raggiungere l’istituto di pena.
Sopraggiunge la notte e il distretto viene assaltato dai membri della gang: poliziotti e carcerati devono collaborare per respingere gli attacchi sanguinari che arrivano dal buio.
Il film si ispira al western “Un dollaro d’onore” di Howard Hawks ed ha avuto due remake: “Nido di vespe” del 2002 e “Assault on Precinct 13” del 2005.
La colonna sonora è stata composta al sintetizzatore elettronico dallo stesso Carpenter.
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Buona visione.