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Draghi, Piller: “Finalmente qualcuno che mette a posto l’Italia”

Roma, 4 feb. (askanews) – "Conte Dracula" (Graf Draghila) o l’"uomo che ha salvato l’euro e l’Europa? In Germania ci sono state due versioni differenti di Mario Draghi, presidente della Bce dal 2011 al 2019 e presidente del Consiglio incaricato per risolvere l’attuale crisi di governo. Quando lasciò la Bce, Angela Merkel lo ringraziò per il "cruciale contributo alla stabilità dell’area euro". Ma Super Mario fu duramente criticato dalla stampa tedesca, soprattutto dal tabloid Bild, che ancora prima che arrivasse lo aveva bocciato perché "italiano", poi negli anni in cui ha governato lo accusava di succhiare i soldi dei risparmiatori tedeschi e oggi (3 febbraio 2021) titola "Draghi deve salvare l’Italia". Ne abbiamo parlato con Tobias Piller, storico corrispondente della Faz a Roma:

"Da un lato ci sono quelli che da tempi storici sono stati contrari alla politica di Draghi presidente della Banca Centrale Europea e lo accusavano di aver tolto tutti gli interessi ai risparmiatori – ha spiegato – dall’altro lato certamente è un nome che rievoca grande speranza, finalmente arriva qualcuno che mette a posto un pochino l’Italia".

"Dall’altro Draghi come impostazione personale, è ingiusto dire che è banalmente il solito italiano. Draghi stesso prima di arrivare a Francoforte alla Banca centrale europea, ha fatto una grande intervista con il mio giornale, i suoi discorsi nel 2011 ancora sul sito di Bankitalia, in cui dice ‘bisogna seguire il modello tedesco’, dice che è giusto guardare a una politica che non crei inflazione, come l’ha creata l’Italia nella storia".

"In quel senso ci sono dei tedeschi che lo accusano ingiustamente, quello che non si vede tanto è che Draghi stesso come direttore generale del Tesoro era un grande riformatore, soprattutto un privatizzatore. Questo sicuramente oggi non va bene ai 5stelle che sono abbastanza statalisti".

Per quanto riguarda il Recovery Fund, la Germania ha chiesto "briciole", 23 miliardi a fondo perduto. Piller:

"In Germania, mi spiace se lo dico in maniera un po’ sprezzante, sono visti come ‘due soldi’, perché in Germania in relazione al Pil è pochissimo. Dicono abbiamo due priorità digitale e ambiente, non sono soldi da buttare, ma non cambieranno le sorti della Germania. Quando è stato fatto il Recovery non era di dare soldi alla Germania, ma ai paesi in difficoltà, che dovrebbero ristrutturarsi, il problema è lì. I soldi non sono stati presi dal primo ministro Conte, ma sono stati dati dai leader europei sapendo che bisogna ristrutturare qualcosa in Italia per dare all’Italia una nuova spinta di crescita", ha aggiunto.

"In questo senso l’arrivo di Draghi certamente aiuta molto a calmare i leader europei e anche a fare qualcosa di utile per l’Italia", ha sottolineato.

Lo stesso commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni aveva chiesto di rafforzare il piano italiano sotto l’aspetto delle riforme. Quindi Matteo Renzi ha "fatto bene" ad aprire la crisi?

"C’è sempre il personaggio ingombrante di Matteo Renzi, non è riuscito bene a comunicare quello che stava facendo, ma nella sostanza questo governo era abbastanza immobile da molto tempo", ha concluso Piller.

Redazione

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