Roma, 18 feb. (askanews) – Il parlamento dell’Ecuador ha approvato le nuove norme relative all’interruzione di gravidanza in caso di stupro. Fino all’anno scorso, nel paese latinoamericano era possibile abortire solo per le donne con handicap o in pericolo di morte. La Corte costituzionale ha poi ampliato le maglie alle gravidanze frutto di violenza.
Protesta Veronica Vera, attivista: "Siamo qui a rappresentare tutte le superstiti di uno stupro che saranno costrette alla clandestinità e alla maternità da queste restrizioni. Il parlamento lascia fuori dalla legge le più vulnerabili, le ragazzine, le indigene, le africane, le migranti, le più povere".
Infatti la nuova legge ha dei limiti. Le minorenni potranno abortire fino a 18 settimane di gestazione, 4 mesi, le maggiorenni fino a 12 settimane, tre mesi; un mese in più viene concesso alle maggiorenni che abitano in zone rurali o in zone senza assistenza medica.
In ogni caso, la legge sarà probabilmente bloccata dal presidente conservatore Guillermo Lasso, in carica da nove mesi, il quale ha annunciato che intende porre il veto al provvedimento in tutto o in parte; il parlamento potrà allora trattare di nuovo il tema dopo un anno.
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