L’uomo è stato per 491 giorni nelle mani di Hamas. Solo quando è stato liberato ha saputo che sua moglie Lianne e le loro figlie Noiya, 16 anni, e Yahel, 13 anni, erano state assassinate dai terroristi.
Nel racconto tutto l’orrore della prigionia:
"Per i primi 52 giorni, sono stato tenuto in un appartamento. Ero legato con delle corde ed erano così strette che mi laceravano la carne. Non mi hanno dato quasi niente da mangiare, niente da bere e non riuscivo a dormire. Il dolore era insopportabile. Poi il 27 novembre 2023 Hamas mi ha portato in un tunnel, le catene erano così strette, non me le hanno tolte mai, neanche per un momento".
Intanto l’ambasciatore israeliano al Palazzo di Vetro, Danny Danon, ha lanciato un nuovo attacco all’organizzazione internazionale: "Proprio come l’Onu crede di poter continuare i suoi attacchi contro Israele, Eli, con la sua testimonianza coraggiosa e senza filtri, li guarderà negli occhi e ricorderà al mondo per chi stiamo combattendo".
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