“In spregio alle leggi e al potere indipendente e sovrano della magistratura, il governo ha compiuto un gesto rivoluzionario, assumendo, con atto unilaterale e arbitrario, poteri che non gli spettano, e mi ha posto nell’alternativa di provocare spargimento di sangue o di subire la violenza” (Umberto II di Savoia)
13 giugno 1946 – In un clima di tensione prossimo alla guerra civile, il Consiglio dei Ministri italiano appena insediatosi passa le funzioni di Capo dello Stato provvisorio al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, senza attendere le decisioni della Corte di Cassazione in merito ai risultati del referendum istituzionale del 2 giugno.
Il “Re di Maggio” Umberto II di Savoia lascia l’Italia, non senza polemiche.
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