Dopo questi anni in cui siamo scese in piazza, abbiamo acquisito consapevolezza collettiva e portato il dibattito sul tavolo della politica, pensavamo che la violenza di genere fosse qualcosa che stessimo piano piano superando. E per questo la credevamo più diffusa tra le generazioni più anziane, quelle dei nostri genitori e dei nostri nonni, che sono cresciute in un contesto molto diverso dal nostro, in cui alcune cose erano considerate normali e non venivano messe in discussione. Poi però arrivano le notizie dei femminicidi di Sara Campanella e Ilaria Sula, entrambe poco più che ventenni, uccise da coetanei. E ci chiediamo cosa stiamo sbagliando. Il punto è che il processo di emancipazione femminile non sta andando di pari passo con quello di decostruzione maschile, anzi. È il momento che gli uomini siano davvero coinvolti in questo processo, e facciano la loro parte per cambiare davvero le cose.
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