Roma, 29 gen. (askanews) – Proseguono a Caccamo, in provincia di Palermo, le indagini sulla morte di Roberta Siragusa, la 17enne trovata senza vita e semi carbonizzata in un burrone. Per il delitto è stato arrestato il fidanzato, Pietro Morreale, 19 anni, che non ha ammesso le sue responsabilità, avvalendosi della facoltà di non rispondere, e che ha fornito indicazioni che non convincono gli investigatori.
Si tratterebbe quindi di un femminicidio. I carabinieri hanno sequestrato a Morreale il tablet, il cellulare e l’auto, ripresa più volte da telecamere di sorveglianza, mentre passava nella zona in cui è stato trovato il cadavere della ragazza.
Si pensa che sia stata uccisa nella zona del campo sportivo, dove sono state recuperate le chiavi di casa, e solo dopo il corpo sia stato spostato. I rilevamenti dei Ris dovranno accertare se sia stata usata l’auto di Morreale per trasportarlo. E si attende anche l’autopsia. Roberta è stata trovata seminuda, il corpo carbonizzato nella parte superiore, "devastato" secondo il giudice delle indagini preliminari. Aveva anche una profonda ferita alla testa, il cranio era rasato.
Si indaga inoltre su presunti complici, in particolare per il trasporto il corpo della ragazza. Da ricostruire c’è un buco di almeno 7 ore. L’uccisione è avvenuta tra l’una e le 2 di notte e Morreale si è presentato dai carabinieri solo alle 9,29 del mattino. Come movente si segue la strada della "morbosa gelosia" del ragazzo. Secondo i racconti degli amici le liti tra i due per la possessività di Morreale erano all’ordine del giorno.