19 giugno 1918 – Dopo ben 34 vittorie aeree, muore Francesco Baracca: l’asso degli assi dell’aviazione italiana viene colpito sul Montello, mentre mitraglia con il suo Spad SVII le truppe austroungariche in uno dei suoi rischiosi raid definiti “Missioni Rettile” per la bassissima quota di volo.
Colto, brillante, di ottima famiglia, campione di equitazione, alto e bello, il romagnolo non passava mai inosservato fra le donne più affascinanti nelle serate eleganti di Roma e Parigi (aveva preso il brevetto di volo nella Francia della Belle Époque).
Il Messaggero, nel titolare le corrispondenze di Garinei, scriverà di “suicidio per non cadere nelle mani del nemico”, salvo poi smentire nei giorni seguenti quando l’Italia intera si commuove nel celebrare il funerale dell’eroe, centrato al volto “dal fortunoso colpo di un fante”.
L’orazione funebre sarà affidata a Gabriele D’Annunzio.