Ebbene sì: anche la più importante invenzione culturale della storia, il libro, ha l’impronta del genio italiano. Il libro “tascabile”, dunque quello che consideriamo il libro moderno, è nato grazie ad Aldo Manuzio alla fine del Quattrocento a Venezia, dove si recava anche Erasmo da Rotterdam. Fu lo stesso Manuzio ad avere inventato l’italic, il carattere che solo in Italia si chiama corsivo. Come al solito siamo bizzarri, ma geniali. Le sue stampe, dette aldine, possono valere una piccola fortuna. Ma anche sulla stampa a caratteri mobili c’è un’altra storia dimenticata, un piccolo giallo da riscoprire, quello di Panfilo Castaldi, contemporaneo del Guttenberg. Del libro e dei suoi antenati, gli antichi e preziosi papiri egizi, ma anche della nascita della scrittura, parlo con Christian Greco, l’egittologo di fama internazionale direttore del Museo egizio di Torino. Ma anche con il filosofo Luciano Floridi che ci porterà dalla preistoria all’iperstoria fino a quella profezia che lo stesso Italo Calvino aveva fatto negli anni Sessanta: grazie alla cibernetica arriverà un software capace di scrivere libri. Oggi lo chiamiamo ChatGPT. Soppianterà Dante, lo stesso Calvino e le poesie di Andrea Zanzotto?
«Geni Invisibili» è il podcast del Corriere della Sera che racconta le storie degli inventori, innovatori e grandi scienziati italiani che hanno cambiato la nostra vita. Conduce Massimo Sideri, inviato ed editorialista di scienza e tecnologia del Corriere.
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