Si è celebrata a Napoli la giornata nazionale delle vittime delle mafie, 1031 persone innocenti uccise da mafia, camorra e ndrangheta nel nostro paese. L’iniziativa si è tenuta, nel rispetto dei protocolli Covid, alla Whirlpool di Napoli, simbolo della lotta per il lavoro. "Dobbiamo rinnovare il nostro impegno – ha detto in apertura il vescovo di Napoli Mimmo Battaglia – dobbiamo lottare per dare volto e forma ai diritti". Presenti oltre alle autorità locali anche il senatore Sandro Ruotolo: "Oggi fa più paura la mafia che non vedi per strada ma quella che siede nei consigli di amministrazione delle società e che rischia di infiltrarsi nei 200 miliardi del Recovery Fund" ha detto ai giornalisti. L’iniziativa promossa da Libera si è svolta proprio mentre in città c’è una recrudescenza criminale: "Due morti sparati, due bombe in strada, stiamo vivendo un clima terribile" ha detto Antonio D’Amore coordinatore di Libera Napoli. "Quando c’è la bomba o il morto si parla di queste cose ma è quando non ci sono che bisogna attrezzarsi per capire cosa fare" gli ha fatto eco Maurizio De Giovanni che in merito alla annosa discussione sugli altarini di giovani ragazzi uccisi in conflitto a fuoco in città ha sottolineato: "Il problema di questo o quel murales, di questo o quell’altarino è una semplificazione e noi contro le semplificazioni dobbiamo combattere".
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