30 maggio 1978 – A Palermo, un commando di killer corleonesi guidato da Leoluca Bagarella uccide Giuseppe Di Cristina, detto “La tigre”, alleato di Stefano Bontate e rappresentante della provincia di Caltanissetta nella Commissione di Cosa Nostra.
Nelle sue tasche, il capo della Mobile Boris Giuliano trova alcuni assegni per il banchiere Michele Sindona firmati da Domenico Balducci, esponente di spicco della Banda della Magliana che sarà anch’egli assassinato pochi anni dopo.
Per approfondire le indagini, Giuliano incontrerà l’avvocato Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore delle banche di Sindona: Ambrosoli verrà ucciso pochi giorni dopo l’incontro. Dieci giorni più tardi, stessa sorte toccherà al commissario Giuliano, sempre per mano di Leoluca Bagarella.
La morte della “Tigre” è il preludio alla Seconda guerra di mafia.
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