Roma, 13 feb. (askanews) – Giurano i 23 ministri del nuovo governo Mario Draghi. Di questi sono 15 i politici e 8 i tecnici, anche se proprio a questi ultimi toccano alcuni dei ministeri chiave, quasi tutti quelli che saranno centrali nella gestione dei soldi del Recovery fund.
Il primo a giurare è stato il premier Mario Draghi. A seguire, i ministri Federico D’Incà (M5s) ai Rapporti con il Parlamento; Vittorio Colao (tecnico) all’Innovazione tecnologica; poi i tre ministri di Forza Italia, Renato Brunetta alla Pubblica Amministrazione; Maria Stella Gelmini agli Affari regionali e Mara Carfagna al Sud.
Hanno poi giurato Elena Bonetti alle Pari Opportunità e famiglia, unica ministra di Italia Viva; Erika Stefani (Lega) alle Disabilità; Fabiana Dadone del Movimento Cinque Stelle alle Politiche giovanili; Massimo Garavaglia (Lega) al Turismo; Luigi Di Maio (M5s) agli Esteri; altre due tecniche, Luciana Lamorgese confermata agli Interni; e Marta Cartabia già presidente della Corte Costituzionale, alla Giustizia; e ancora il tecnico Daniele Franco all’Economia; Giancarlo Giorgetti della Lega allo Sviluppo economico; Stefano Patuanelli del movimento 5 stelle all’Agricoltura; il tecnico Roberto Cingolani alla Transizione ecologica; il tecnico Enrico Giovannini alle Infrastrutture; Andrea Orlando del Partito Democratico al Lavoro; altri due tecnici, il professor Patrizio Bianchi all’Istruzione e la medica Maria Cristina Messa all’Università e Ricerca; e ancora Dario Franceschini del Partito democratico confermato alla Cultura; Roberto Speranza unico ministro di Liberi e Uguali alla Salute; Lorenzo Guerini del Partito Democratico, confermato alla Difesa.