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Il coronavirus nel mondo dal 27 febbraio al 5 marzo

Roma, 5 mar. (askanews) – Le immagini sull’emergenza Covid-19 nel mondo nella settimana dal 27 febbraio al 5 marzo 2021.

NEW YORK

I newyorchesi, intirizziti dal freddo ma sollevati, hanno fatto la fila tutta la notte davanti allo Yankee Stadium per ricevere il nuovo vaccino di Johnson&Johnson: una distribuzione straordinaria è stata organizzata nel tempio del baseball di New York per vaccinare i soli residenti del Bronx, il quartiere della Grande Mela più colpito dalla pandemia di Covid-19

AFRICA

In Nigeria sono arrivate 4 milioni di dosi di vaccino Astrazeneca che permetterà di dare il via alla campagna vaccinale nello stato africano più popoloso. Il carico fa parte del programma Covax che vede riuniti in uno sforzo comune Oms, Onu e molti Paesi, fra cui l’Unione europea, e grazie al quale verrà immunizzata anche la popolazione dei Paesi in via di sviluppo, non in grado di acquistare autonomamente dosi sufficienti di vaccino. In Africa il Ghana è stato il primo paese africano a ricevere le dosi e a dare il via alla vaccinazione di massa, con il presidente Nana Afuko-Addo che ha ricevuto la prima dose targata Covax al mondo. Poi è toccato alla Costa d’Avorio, dove a fine febbraio 2021 sono state recapitate 500mila dosi, e ora alla Nigeria.

BRUXELLES

Un "certificato digitale" riconosciuto in tutta l’Ue con dati relativi allo stato di salute delle persone rispetto al Covid-19, compresa l’eventuale vaccinazione, al fine di facilitare il passaggio dei cittadini Ue alle frontiere per motivi di lavoro o per turismo. È l’obiettivo di una proposta legislativa annunciata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sul suo account Twitter. "Presenteremo questo mese una proposta legislativa per un ‘Green Pass’ digitale", ha twittato von der Leyen, precisando che "l’obiettivo sarà fornire: 1) la prova che la persona è stata vaccinata 2) i risultati dei test effettuati per coloro che non hanno ancora potuto essere vaccinati 3) informazioni sulla guarigione per chi ha contratto il virus Covid-19".

CALIFORNIA

Spranghe, mazze da baseball e da golf, martelli: basta scegliere l’"arma" più congeniale e dare libero sfogo ai sentimenti. In California, uno degli Stati Usa più colpiti dal Covid-19, stanno prendendo sempre più piede le "stanze della rabbia".

In trenta minuti una persona può sfogarsi e rompere tutto quello che c’è all’interno: mobili, piatti, oggetti; possono spaccarli a martellate o lanciarli contro la parete, tutto è lecito pur di combattere lo stress causato dalla pandemia e liberare le emozioni dopo i lunghi periodi di isolamento in casa, magari con i figli, davanti a cui non si può agire d’impulso o lasciare trasparire paure e rabbia.

PARIGI

In ginocchio per simbolizzare la crisi del settore agricolo: centinaia di agricoltori da tutta la Francia hanno manifestato sull’Esplanade des Invalides, a Parigi, per denunciare la situazione in cui molti di loro si trovano, proprio nella settimana in cui avrebbe dovuto tenersi il Salon de l’Agriculture, la più grande fiera del settore, annullata causa Covid. I manifestanti hanno anche appeso agli alberi manichini impiccati: un macabro richiamo ai suicidi fra gli addetti in agricoltura, che secondo i dati da loro diffusi sarebbero ben due al giorno.

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