Milano, 12 mag. (askanews) – Un debutto sulla scena musicale che guarda dritto al nostro presente e che prova a raccontare lo stato d’animo di una generazione. "Anxiety Is a Modern Cliché" è il primo singolo di Maddalena, dal 5 febbraio disponibile su tutte le piattaforme digitali e distribuito da Universal Italia.
"E’ chiaramente una sfida – ha detto l’artista 22enne ad askanews a proposito del tema del debutto – e sappiamo tutti bene che è un mondo difficile, molto imprevedibile. Quindi si tratta di volere concretizzare un sogno, pur sapendo che è complesso. Ma quando non hai alternative, perché il tuo cuore e la tua pancia ti portano a una vocazione così definita non è che puoi fare diversamente".
Particolare anche la scelta di lanciare il brano in un periodo nel quale non è possibile esibirsi dal vivo, né promuovere personalmente il proprio lavoro. "Ho anche deciso di uscire in un momento così difficile – ha aggiunto Maddalena – per sfidare me stessa e perché desidero che la mia musica viaggi indipendentemente da me".
Venendo alla canzone salta subito all’occhio, fin dal titolo, una sorta di doppio livello, quello dell’ansia, ovviamente, ma anche quello del cliché, che un po’ ribalta la prospettiva più drammatica all’insegna della leggerezza. "Io credo che sia fondamentale parlare di stati d’animo importanti, pesanti – ci ha detto – anche, però ovviamente sempre in chiave ironica. In realtà è una forma di autoanalisi, cioè grazie a questo brano e anche agli altri che piano piano usciranno, tendo a risolvere delle questioni che non mi fanno dormire, possiamo metterla così".
Laureata in filosofia e con diverse esperienze di formazione in ambito artistico e musicale, Maddalena ci ha parlato di una volontà di essere fedele a se stessa e alla propria musica, a prescindere dall’idea di viralità imperante in un mondo sempre più dominato dalle dinamiche social.
"E’ difficile dare in questi tempi – ha concluso la cantante – è difficile essendo una donna, ci sono delle variabili. Inoltre io scrivo in italiano e in inglese, doppia lingua, per me è una cosa naturale, ma mi rendo conto che è una componente di sfida anche questa, di imprevedibilità".
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