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Il PD e le donne: Letta comincia da Serracchiani e Malpezzi

Roma, 31 mar. (askanews) – La nomina di Debora Serracchiani capogruppo del Partito Democratico alla Camera, dopo quella di Simona Malpezzi al Senato, dovrebbe essere il primo passo del nuovo corso auspicato da Enrico Letta per dare più spazio alle donne nel partito.

Strategia che il neosegretario aveva dichiarato indispensabile fin dal suo discorso di insediamento il 15 marzo, ricordando che il PD è arrivato al governo Draghi senza nessuna donna candidata ministra: "Lo stesso modo in cui ci siamo presentanti al governo dimostra che abbiamo un problema, e lo stesso fatto che io sia qui e non una segretaria donna, dimostra che abbiamo un problema. Io mi assumerò fino in fondo questo problema".

Basterà la strategia che parte dalle capogruppo donne? Il problema del partito sembra dare vera autonomia e visibilità alle molte donne dem, fuori dalle logiche di cooptazione e quindi dalle elette che seguono un capo. Letta ne ha discusso in una intervista alla Dataroom di Milena Gabanelli per il Corriere della Sera. No alle liste elettorale bloccate, intanto. Però, se le quote rosa non sono la panacea, aggiunge, ditemi qual è l’alternativa. C’è bisogno di gesti di rottura: "Le faccio due cifre per argomentare il perché sono arrivato alla conclusione che ci volessero due donne capigruppo e non un uomo e una donna. La prima linea del partito democratico è composta da segretario, ministri, presidenti di regione e capigruppo. Sono le persone che si vedono e fanno il PD. Bene quando io sono arrivato erano tutti uomini, undici uomini su undici persone".

Redazione

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