Quanta strada hanno fatto le donne. Per secoli considerate esseri destinati alla riproduzione, troppo sciocche per esprimersi o votare, giudicate oggetti del desiderio o femme fatale, raramente valorizzate per qualità che non fossero fisiche. Infatti, il progresso c’è stato; spesso pagato a caro prezzo. Diritti che oggi sembrano universali sono costati vite e sofferenze. Eppure c’è ancora molta strada da fare.
Nel romanzo Sorelle spaiate (Giunti) di Lucia Esposito, si incontrano due mondi femminili agli antipodi. Siamo negli anni ’90: Viola, aspirante giornalista, determinata e talentuosa, è una donna emancipata che si scontra con un ambiente maschilista. Dall’altra parte c’è Ershela, giovane albanese vittima di un amore che l’ha condotta in Italia, trasformandola in una prostituta. Le due donne si incontrano per un’ora e mezza, e in quel breve momento si riflettono l’una nell’altra: lontane ma vicine, diverse ma uguali.
L’articolo di Giulia Carla De Carlo continua nella sezione ‘Libri’ di QN 📚
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