Brasilia, 31 mar. (askanews) – Alta tensione tra il presidente Jair Bolsonaro e i vertici militari in Brasile. All’indomani delle dimissioni del ministro della Difesa (Fernando Azevedo e Silva, già sostituito con Braga Netto) hanno lasciato il loro incarico anche i vertici delle forze armate – i comandanti dell’Aeronautica, dell’Esercito e della Marina, come annunciato dal ministero della Difesa in una nota.
"Per la prima volta nella storia, i capi di tre forze armate presentano le loro dimissioni congiunte, in disaccordo con il presidente", ha scritto il quotidiano Folha de Sao Paulo.
Il ministero della Difesa non ha precisato i motivi di questa decisione, che è stata annunciata al termine di una riunione che si è svolta martedì 30 marzo a Brasilia alla presenza del neo-ministro della Difesa, Braga Netto, dell’ex ministro, Fernando Azevedo a Silva, e dei Comandanti delle Forze.
Secondo la stampa brasiliana, le dimissioni di Fernando Azevedo non sono piaciute ai comandanti (il generale Edson Pujol, Esercito, l’ammiraglio Ilques Barbosa, Marina, e il capo dell’Aeronautica Antonio Carlos Bermudes). Nel breve comunicato che annuncia le loro dimissioni, il generale Fernando Azevedo e Silva, ex capo di Stato maggiore, ha assicurato di essere stato "totalmente fedele" al presidente Bolsonaro. Ha tuttavia ricordato l’importanza di "tutelare l’esercito come istituzione dello Stato".
Secondo l’analista politico Merval Pereira, del quotidiano O Globo, il ministro uscente non ha gradito che Bolsonaro abbia utilizzato l’esercito per fini politici". Nel maggio 2020, quando la crisi sanitaria cominciava ad aggravarsi nel Paese, il presidente Bolsonaro aveva voluto stringergli la mano nel corso di una cerimonia ufficiale, ma l’ex ministro aveva preferito tendergli il gomito, mostrando di seguire le raccomandazioni per evitare i contagi.
Sono numerosi i generali che disapprovano, inoltre, l’atteggiamento dei simpatizzanti bolsonaristi nostalgici della dittatura militare (1964-1985), che avevano reclamato l’anno scorso un intervento dell’esercito contro il Parlamento e la Corte suprema. Jair Bolsonaro, ex capitano dell’esercito lui stesso, gode in cambio di un ampio consenso tra i militari meno graduati.
Lunedì 29 marzo, Bolsonaro, nel mirino per la pessima gestione della pandemia che ha già provocato 313.000 vittime nel paese, ha fatto un ampio rimpasto, con 6 ministri sostituiti, tra cui quello della Giustizia e degli Esteri.
(immagini Afp)