Milano, 18 feb. (askanews) – La mobilità sostenibile si realizza anche con il sostegno concreto alle imprese del trasporto su bus fortemente penalizzate da due anni di blocco e limitazioni imposte dalla pandemia. Andrea Incondi, managing director Italia di Flixbus, la rete di autobus intercity più estesa e capillare d Europa, dà voce alle attese di un intero settore partendo da un sintetico quanto duro bilancio degli ultimi due anni. "Sono stati due anni molto difficili, di grave crisi, dove le restrizioni per la pandemia hanno chiaramente impattato la mobilità – dice Incondi – Ora siamo in uscita: si percepisce maggiormente la voglia di viaggiare da parte delle persone. Ma abbiamo bisogno di aiuti e sostegni da parte del governo per affrontare ancora questo periodo molto difficile. Le richieste che noi facciamo al governo sono le seguenti. In primis: i ristori dati nel 2020 ancora oggi non sono stati erogati. E importantissimo sbloccare questi fondi già stanziati. E ne servono altri. C’è stato un piccolo aiuto nel decreto Sostegni-Ter recentemente approvato dal governo, ma adesso che è in fase di conversione al Parlamento è necessario che venga ampliato, perché le risorse sono insufficienti. Infine: noi siamo ancora l’unico paese che ad oggi ha delle limitazioni alla capienza dei mezzi. Possiamo viaggiare solo all’ottanta per cento: abbiamo bisogno di ritornare a piena capienza per offrire questo servizio a molte più persone".
Ma sostegno allo sviluppo green del settore non vuol dire solo aiuti diretti alle imprese, vuol dire anche cogliere l’opportunità del Pnrr per stimolare un modello di mobilità collettiva che poggi su infrastrutture coerenti con lo sviluppo di una domanda green e di qualità. "Uno degli aspetti più importanti per rilanciare e far riprendere questo settore è la valorizzazione delle infrastrutture e in particolare ci riferiamo tutto il mondo delle autostazioni – prosegue il managing director di Flixbus – Offriamo tantissimi collegamenti in tante città italiane: medie, piccole e grandi. Tante di queste non hanno un’autostazione e altre hanno autostazione che in questo momento sono carenti dal punto di vista dei servizi: ad esempio mancano i bagni, mancano le sale d’attesa. Su questo bisogna investire di più, bisogna fare di più per valorizzare maggiormente questo servizio importante e quindi la ripresa del settore.
Sostegni alle attività e investimenti infrastrutturali, dal lato dell impegno pubblico. Ma le imprese, a loro volta, come interpretano il loro ruolo verso la diffusione di una mobilità sostenibile? "Noi crediamo tantissimo nella mobilità collettiva: ogni persona che viaggia su un autobus e una macchina in meno per strada. Cinquanta passeggeri su un autobus pieno sono 50 macchine che sono rimaste a casa. Questa è la prima soluzione. Noi abbiamo l’obiettivo di diventare un’azienda neutrale a livello di consumi. Per quanto riguarda le nuove tecnologie stiamo sperimentando notevoli cose, come ad esempio gli autobus a biogas, gli autobus elettrici e stiamo partecipando al progetto HyFleet, finalizzato a realizzare un sistema di celle a combustibile ad alta prestazione per autobus a lunga percorrenza, per lanciare entro il 2024 i primi bus a idrogeno sulle lunghe tratte d’Europa. Tuttavia anche qui serve un coordinamento forte tra istituzioni, centri di ricerca, operatori e produttori che facciano squadra comune per investire ulteriormente in nuove tecnologie e diventare quanto prima carbon neutral".
Sostenibilità come mappa per la ripartenza, quindi. Bisogna però accelerare subito verso le tappe principali:sostegni, infrastrutture, e investimenti green.