29 dicembre 1998 – Per la prima volta due leader degli Khmer rossi si scusano pubblicamente per il genocidio cambogiano attuato sotto la guida di Pol Pot sul finire degli anni Settanta.
La storiografia ha appurato che durante l’esistenza della Kampuchea Democratica sono stati uccisi da 1,5 a 3 milioni di cambogiani.
Nuon Chea e Khieu Samphan saranno giudicati colpevoli di crimini contro l’umanità e condannati al carcere a vita da un tribunale sostenuto dalle Nazioni Unite.