Roma, 5 mag. (askanews) – Artista israeliana, ma con molti anni di vita negli Stati Uniti. Noa si fa portavoce del "modello israeliano" e invita alla vaccinazione, lanciando anche una stoccata agli Usa che invece hanno un modello di assistenza sanitaria non per tutti.
"In Israele abbiamo già tanti problemi e per favore, non siate gelosi se almeno questo aspetto delle vaccinazioni l abbiamo superato brillantemente! Parlo della politica che vive problematiche che neanche possono essere minimamente paragonate a quelle italiane, tra cui la corruzione, il rapporto con i Palestinesi, etc Se da un lato dobbiamo lottare quotidianamente con questi aspetti, dall altro è stabilito che Israele è un Paese democratico e sociale che ha sviluppato un fortissimo sistema sanitario ed è proprio questo ciò che ci ha salvato".
"Mi devo complimentare con l organizzazione sanitaria pubblica in particolare per come ha gestito l emergenza, a partire dagli ospedali e dal corpo medico. Hanno tutti lavorato insieme per una causa comune e nessuna parte dei cittadini israeliani è stata tenuta fuori. Esattamente il contrario di quello che succede in Paesi capitalisti come gli Stati Uniti dove devi per forza pagare per avere un assistenza sanitaria. E questo ritengo sia un messaggio forte e chiaro: dove il Paese e la comunità riescono ad aiutare gente che ha bisogno di aiuto allora puoi emergere, altrimenti non sarebbe successo questo".
"Forse è un eredità del socialismo e sicuramente dobbiamo trovare una via di mezzo tra capitalismo e socialismo per lavorare tutti insieme, ma questo in particolare è stato un messaggio del coronavirus: senza una perfetta coesione nel sistema sanitario e senza una forza d animo uguale in tutti, non saremmo sopravvissuti a questa tragedia. Mi auguro che tutti gli altri Paesi riescano come noi a superare la soglia critica e possano iniziare a sperimentare un sistema pubblico sanitario che davvero funzioni".