Milano, 3 mar. (askanews) – La Cina ha battuto per il secondo anno consecutivo gli Stati uniti nella classifica delle richieste di brevetto, collocandosi ancora una volta in vetta in un mondo dominato dagli Usa dal 1979. Lo ha comunicato l’Organizzaizone mondiale per i brevetti (WIPO), che ha sede a Vienna, presentando i dati del 2020.
Nonostante la crisi pandemica, il numero di richieste di brevetto pressentate alla WIPO è cresciuto lo scorso anno del 4 per cento, per raggiungere il record di 275.900.
La Cina ha registrato un vero balzo in avanti con un incremento del 16,1 per cento, seguita dagli Stati uniti con 59.320 domande (+3%), dal Giappone (50.520, +4,1%), dalla Corea del Sud (20.060, +5,2%) e dalla Germania (18.643, +3,7%).
L’Italia è rimasta anche lo scorso anno fuori dalle prime 10, classificandosi all’11mo posto con 3.401 richieste di brevetto. Guardando il bicchiere mezzo pieno, ha mantenuto la posizione del 2019 incrementando lievemente anche le domande.
Da segnalare anche la crescita di alcuni paesi come l’Arabia saudita che registra nel 2020 un balzo in avanti del 73,2%.
Per quanto riguarda le compagnie, è la cinese Huawei Technologies quella che ha presentato più richieste di brevetto.
Nel settore invece dei brevetti richiesti da istituzioni di ricerca, in testa ci sono univeristà e centri di ricerca americani.