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La nuotatrice transgender Lia Thomas divide il mondo dello sport

Cambridge, 18 feb. (askanews) – Inclusione o ingiustizia. La storia della nuotatrice Lia Thomas divide il mondo dello sport. Nata come Will Thomas ha gareggiato per tre anni nella squadra maschile della sua università, dopo aver completato il percorso di transizione è entrata a far parte della squadra femminile vincendo la Ivy League Universities e battendo ogni record. Una conquista per il mondo transgender, ma una ingiustizia per le altre atlete in gara.

Secondo le compagne di squadra e le rivali il suo corpo presenta ancora una superiorità fisica e biologica che la rende molto più forte delle donne in gara. Per questo hanno inviato una lettera alla conferenza atletica della Ivy League per chiedere che Lia non sia autorizzata a gareggiare nelle competizioni femminili. Hanno sottolineato il fatto che in classifica di rendimento la Thomas era al 462° posto come nuotatore maschio e al 1° posto come donna.

C’è un secondo caso analogo, quello di Iszac Henig, che sta scatenando altrettante polemiche. Ora l’ente governativo USA Swimming ha presentato nuove linee guida che includono una soglia più rigorosa per il testosterone, ma evidentemente non è solo questione di ormoni.

Redazione

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